Una storia che non mi piace


Generalmente non mi piace la caccia, voi direte: chi se ne frega. Generalmente mi limito ad insultare qualche cacciatore da lontano quando, ahimè mi capita di incontrarne in giro per i campi o i boschetti dietro casa ho qualche “amico” che pratica questa porcheria, mi dispiace molto per lui  ma stamane, mentre sfogliavo virtualmente il corriere, mi è capitato di vedere questa foto, sopratutto ho letto l’articolo che parlava di questa giovane lupa impallinata da un cacciatore; cosa posso dire se non continuare a manifestare il mio disprezzo ? Possibile che non riusciamo a creare delle aree protette dove gli animali possano vivere indisturbati e soprattutto possibile che la caccia ancora oggi sia considerata alla stregua di uno sport ? …Lo so, gli animali muoiono in tutto il mondo, gli esseri umani muoiono ogni giorno, alcuni uccisi barbaramente dai propri simili, ma questa è un’altra storia …Buon pomeriggio e Buon Viaggio

Ps : La foto non la pubblico , anzi la cancello anche dai miei file

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Pubblicato da

Massi Tosto

Il fumo svanisce come i sogni che non si avverano mai Mwt

29 pensieri su “Una storia che non mi piace”

      1. Procurarsi da mangiare con la caccia si è protratto fino a tempi recenti, nell’Ottocento era molto praticato. In Inghilterra, prima dell’industrializzazione, i vasti latifondi non erano recintati, in modo da permettere ai poveri e senzaterra di raccogliere legna, cacciare lepri ecc. Certo oggi nell’occidente è davvero superfluo.

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  1. finchè si lucrerà sulle armi ci saranno esaltati dal pallino facile… sono dei barbari senz’anima, perchè chi spara a una creatura per il piacere di sparare non merita rispetto e considerazione da parte mia. Le aree protette ci sono ma è difficile limitare la libertà agli animali (e perchè poi?) L’uomo è un essere pensante ci vuol poco a capire quanto danno faccia praticando questo sport (?) che sport non è. E poi accadono appunto incidenti come questo ai danni di animali anche di compagnia.Assurdo e incivile.

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    1. Ma non bisogna limitare la libertà degli animali , bisogna conviverci , inutile fare raccolte fondi quando gli animali sono vicini all’estinzione , proprio perchè pensante l’uomo dovrebbe arrivare prima a certe conclusioni e non come sempre in extremis

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  2. La nostra italia è troppo urbanizzata e c’è davvero troppa ignoranza. Non si riesce a capire che gli animali erano qui prima di noi e hanno tutto il diritto di rimanere dove sono. Sono una ricchezza, non un pericolo!

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  3. Da noi hanno affisso un cartello da venti giorni: area per caccia al cinghiale.
    Il mio vicino ha chiuso il cancello del bosco, ma scavalcano dall’altyra parte, dove chiudere è impossibile.

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