Quando quelli che si ritengono buoni, poco dopo il 1830 decisero di deportare i Cherokee e altre tribù dalle loro terre di origine sino all’ovest americano, in Oklahoma, sapevano benissimo cosa stavano facendo. Il Trail of Tears, letteralmente il sentiero delle lacrime, lo stesso sentiero che percorsero i nativi scortati dai bianchi, quelli buoni, che già allora sapevano esportare democrazia. Lungo il percorso che tocca gli stati del Tennessee, dell’Alabama, del Missouri e del Kentucky, ci sono dei siti che richiamano alla memoria del viaggiatore una delle prime deportazioni di massa avvenute nel mondo occidentale. Molti dei nativi perirono durante questa marcia forzata, chiamata anche marcia della morte. Tra le tante cose, mi è dispiaciuto apprendere che anche Thomas Jefferson, terzo presidente americano, una dei quattro presidenti del Mount Rushmore, fu sollecito nel proporre questa deportazione, che chiaramente non fu ne la prima nell’ultima in territorio nord americano. Giusto qualcosa per tornare ai giorni nostri. Buona giornata e Buon Viaggio

“L’americano che per primo scoprì Colombo fece una brutta scoperta”: lo diceva già Georg Christoph Lichtenberg nel ‘700.
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Già, Claudio, il problema non è risolto o meglio la soluzione adottata non è stata una buona soluzione
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L’ha ripubblicato su Evaporata.
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da sempre la storia è stata portatrice di guerre e distruzioni, si sperava che il tempo avesse dato voce alla saggezza, invece ci troviamo nel 2022 vicini ad una guerra che ricorda fin troppo da vicino le molte che fino a qualche mese fa leggevamo solo sui libri….🙄
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Che tristezza!
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Già
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