Mi è difficile veramente continuare a fare cose gioiose, mentre il nostro va in una brutta, bruttissima direzione, capita di pensare a volte troppo, sarebbe il caso che ci si fermasse a riflettere, ma cambierebbe poco, pochissimo. Aleppo, città a nord di Damasco in Siria, colpita ancora dopo la devastazioni della guerra contro l’Isis e dello schifo fatto da alcune forze amiche del presidente Assad è nuovamente in ginocchio, come se non si fosse mai rialzata, complice questa volta un terremoto che a detta degli esperti(?) è stato di una forza talmente devastante da paragonarla a decine di atomiche che scoppiamo conteporaneamente. Senza scomodare il vostro Dio, mi chiedo se potremmo mai veramente essere giudicati da qualcuno per ciò che abbiamo commesso su questa terra, non lontano dalla zona devastata dalla natura e dalla negligenza dell’uomo, a nord di questa area appena sopra il mar nero si combatte una guerra incomprensibile, esattamente come sono incomprensibili tutte le guerre, esattamente come lo è quella che dacenni devasta lo Yemen, ecco le guerra, una cosa che devasta come la natura, più della natura e che non dovrebbe esistere in nessuna lingua, ecco basta già la natura a volte a metterci in ginocchio…intanto c’era una volta Aleppo
